Integrati con risorse provinciali gli stanziamenti del Fondo sociale europeo
CONCILIAZIONE TRA VITA E LAVORO: ALTRI DUE MILIONI PER I BUONI DI SERVIZIO
Recentemente sono stati modificati i criteri di applicazione dello strumento, estendendolo anche alla cura dei neonati, ed è stata aumenta la compartecipazione delle famiglie, che rimane basata sull'Icef.-
Come annunciato la scorsa settimana, in materia di Fondo sociale europeo, gli assi di intervento su cui la Provincia autonoma di Trento intende investire con la nuova programmazione sono l'occupazione, l'inclusione sociale e la lotta alla povertà, l'istruzione e la formazione, la capacità amministrativa. In questo ambito si è deciso di continuare a investire nella fornitura di buoni di servizio per i lavoratori per favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata.
Tra gli strumenti di conciliazione i Buoni di Servizio, o voucher, finanziati sia attraverso il Fondo sociale europeo che con risorse provinciali, hanno un ruolo di primo piano. Introdotti in Trentino dieci anni fa, i Buoni di Servizio hanno registrato un incremento notevole negli ultimi anni, con una crescita nel 2012 e 2013 di oltre il 23 % annuo. Lo scorso anno ne sono stati assegnati 5.325, per circa 7.000 minori complessivamente coinvolti, ed una spesa a carico dell'amministrazione provinciale di oltre 4.700.000 euro. In totale, considerando l'intero periodo di programmazione 2007-2013 del FSE, la Provincia ha reso disponibili oltre 17 milioni di euro per garantire la copertura dei servizi di cura e custodia finanziati attraverso i Buoni di Servizio.
Attualmente i Buoni di Servizio coinvolgono 133 Soggetti Erogatori di Servizi che impiegano circa 500 risorse professionali. I servizi si articolano su tre fasce di età:
- la prima per i bambini 3 mesi – 3 anni (servizi primissima infanzia) che ha assorbito nel 2013 oltre il 50% delle risorse finanziarie, per garantire i servizi di conciliazione "asili nido";
- la seconda per i bambini 3 anni – 6 anni (servizi per l'infanzia) ove le risorse coprono essenzialmente i servizi di estate bambini attivati nei periodi di chiusura delle scuole materne;
- la terza per i bambini/ragazzi 6 anni – 14 anni (servizi estivi) laddove le risorse coprono essenzialmente i costi per le colonie estive e i servizi chiamati "compiti insieme" attivati nei periodi di chiusura estiva degli istituti scolastici o durante l'anno scolastico, generalmente il venerdì pomeriggio.
(lr)
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