Il presidente della Provincia e i dirigenti di settore a confronto con amministratori locali e insegnanti
OFFERTA FORMATIVA: NUOVO INCONTRO OGGI A CEMBRA
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La scuola trentina ha raggiunto livelli di eccellenza, sul panorama non solo nazionale ma europeo, come attestato dai rapporti Ocse-Pisa e da altre analoghe valutazioni. E' una scuola che funziona sul piano educativo ma anche per quanto riguarda le infrastrutture disponibili: le classi hanno mediamente una buona dimensione, non sono sovraffollate, il futuro sarà all'insegna della valorizzazione dell'esistente piuttosto che delle nuove realizzazioni.
Proprio per questo - lo ha sottolineato il presidente della Provincia nel suo incontro di oggi a Cembra - essa è titolata per accettare delle sfide, per sperimentare strade nuove, per porsi obiettivi ambiziosi. Tutto questo con gradualità e senza "stressare" troppo il sistema.
In Val di Cembra il panorama scolastico non presenta problematiche particolarmente complesse. Vi sono 10 scuole d'infanzia, 3 provinciali e 7 equiparate, 6 plessi di scuola primaria e 3 di scuola secondaria. Il futuro, fermo restando le novità che interesseranno l'intero panorama provinciale, sarà dunque all'insegna di un rinnovamento che fa tesoro di quanto già c'è.
Rispondendo alle sollecitazioni giunte dal pubblico, il presidente ha sottolineato innanzitutto che, riguardo al tema del turn over degli insegnanti, il Trentino ha introdotto recentemente la regola dei 3 anni di permanenza per i titolari di cattedra. Sul tema della "settimana corta", per la Provincia non rappresenta un obiettivo di legislatura ma la Giunta sosterrà tutte le esperienze, e sono già tante, di chi si sta posizionando sui 5 giorni, in attesa di giungere ad una valutazione definitiva sui pro e contro di questo eventuale passsaggio.
Porte aperte anche sulla conoscenza della realtà locale, della storia del Trentino e della sua Autonomia: si tratta di un tema affidato fino ad oggi all'iniziativa delle singole realtà scolastiche ma in futuro bisognerà essere forse un po' più "esigenti". Ed ancora: riguardo ai tirocini all'estero, il Trentino destina a questa voce 36 milioni di euro, di cui 20 per formazione degli insegnanti, il resto per gli scambi di studenti, che spesso sono utili anche perché consentono di fare delle concrete esperienze lavorative oltre che di imparare una lingua straniera. In futuro, aumenterà la quota degli studenti che potranno trascorrere un periodo formativo all'estero. Infine, sul trilinguismo, ben vengano nuovi incontri sul territorio, l'importante è non avere paura del nuovo.
In generale, la sfida è quella di conciliare qualità e capillarità. Ciò sia per quanto riguarda le soglie minime di alunni o studenti al di sotto dei quali è lecito chiedersi se un istituto abbia ancora un senso, specie se esistono nel raggio di pochi chilometri altre realtà che possono soddisfare la domanda residua, sia anche per quanto riguarda i trasporti. Sul primo versante, nessuno disconosce che la scuola abbia anche un valore di presidio territoriale, ma è necessario innanzitutto porsi il problema del bene chi la frequenza, ovvero della qualità del servizio offerto, che al di sotto di certe soglie diventa complicato garantire. In valle di Cembra comunque esiste un solo esempio di questo tipo, la scuola materna di Lisignago, con una decina di iscritti (la soglia minima nelle scuole primarie è stata fissata in 18 bambini per classe, che diventa di 21 nelle medie e di 20 nelle superiori).
Per quanto riguarda i trasporti, anche qui tutto ciò che si può migliorare sarà preso in considerazione, chiedendo però all'utenza una certa dose di flessibilità, perché un servizio pubblico non è la stessa cosa di un servizio-taxi.
Sullo sfondo, i tre grandi pilastri sui cui poggia il Piano per l'offerta formativa, ormai noti anche perché oggetto di numerosi confronti: l'inclusività del sistema scolastico trentino, con quel che ne consegue in termini di attenzione ai soggetti più svantaggiati, la filiera scuola-lavoro, forte anche degli strumenti messi a disposizione da Garanzia Giovani (tirocini e apprendistato in particolare) e dei nuovi poli formativi, come quelli della Meccatronica o del Design, ed infine, di nuovo, il trilinguismo, centrato sull'inglese, la lingua franca per eccellenza, e sul tedesco, la lingua dei nostri "vicini".
All'incontro hanno partecipato anche la dirigente generale del Dipartimento della conoscenza Livia Ferrario, il dirigente del Servizio istruzione Roberto Ceccato, il dirigente del servizio Trasporti pubblici Roberto Andreatta.
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