Lunedì, 29 Febbraio 2016

Presentato oggi dall'assessore Zeni agli enti del terzo settore il programma di lavoro per il nuovo regolamento

Un sistema di qualità dei servizi socio-assistenziali all'insegna della partecipazione

Prendersi cura delle persone, mettere in campo uno strumento flessibile che offra spazio all'innovazione. Sono questi i concetti chiave del nuovo sistema di qualità dei servizi socio-assistenziali presentato oggi ai soggetti del terzo settore dall'assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni. Il sistema fa perno sull'accreditamento dei soggetti del terzo settore che svolgono servizi in nome e per conto dell'ente pubblico, sull'affidamento dei servizi stessi e sulla loro valutazione. "Oggi diamo avvio a questo cammino attraverso la presentazione dell'impianto generale. Un sistema che prevede al suo interno varie fasi, che seppur pensate e immaginate nel loro insieme, avranno bisogno di alcuni step di lavoro specifici. E' una nuova prospettiva quella che vogliamo portare avanti. Al centro non c'è il singolo servizio ma la capacità dell'ente o del soggetto accreditato di prendersi cura delle persone con i loro bisogni". Il modello è stato presentato dalla dirigente alle politiche sociali Ileana Olivo e dal presidente della Fondazione De Marchi Piergiorgio Reggio. "E' un tema molto importante - ha sottolineato l'assessore - e proprio per questo riteniamo fondamentale, prima della sua definizione, la realizzazione di un percorso di confronto con le realtà che detengono un rilevante patrimonio di esperienza e sono attori fondamentali del welfare trentino".

L'incontro di questo pomeriggio è stata l'occasione per presentare una prima fase di studio ed elaborazione del Regolamento di esecuzione della Legge provinciale 13 del 2007, che disciplinerà l'autorizzazione e l'accreditamento dei soggetti per lo svolgimento di servizi socio-assistenziali. "Un ringraziamento a tutte le organizzazioni presenti - ha detto l'assessore Zeni - perchè avete accolto questo invito, ma ancor prima per il lavoro che quotidianamente svolgete a favore di ogni singola persona della nostra comunità".
I ragionamenti che stanno alla base dell'impostazione che è stata presentata oggi sono la tutela di chi è più fragile e quindi l'attuazione di politiche in un’ottica sempre più inclusiva, dove il ruolo dell’ente pubblico è quello di favorire e supportare il potenziale delle comunità in senso ampio e trasversale.
"E' necessario aprire a nuovi spazi di innovazione - ha spiegato l'assessore Zeni - per non subire il calo delle risorse anche attraverso la riorganizzazione dei servizi, il collegamento con altre esperienze, l'attivazione e costruzione di sinergie con il territorio, cercando anche forme differenziate e composite di finanziamento. Vogliamo valorizzare i territori e la capacità di lettura dei bisogni reali presenti, per favorire la costruzione di risposte condivise tra le componenti sociali, che animano il territorio stesso. Questa impostazione necessità di attribuire sempre più importanza alla valutazione". Il nuovo sistema di qualità dei servizi socio-assistenziali intende porsi come strumento che dia spazio a tutti i soggetti coinvolti - ente pubblico e terzo settore - di essere attivatori del sistema di welfare, ciascuno per la propria parte, lavorando per trovare sempre spazi di connessione. 
Il modello è stato presentato nel dettaglio dalla dirigente Ileana Olivo. Esso prevede l'individuazione di quattro passaggi: l'accreditamento, la convenzione quadro, l'affidamento dei servizi e la valutazione. L'accreditamento in particolare prevede una suddivisione in aree e aggregazioni funzionali derivante dall'incrocio tra aree d'intervento (età evolutiva, adulti, anziani e area trasversale della disabilità), livello di protezione ( alto, medio, basso) e se in struttura o fuori struttura (residenziale, semi residenziale, domiciliare/altro). Il nuovo regolamento quindi metterà in campo uno strumento più dinamico e flessibile a livello amministrativo in quanto il gestore accreditato per aggregazioni funzionali può aggiornare l'ampiezza della sua offerta attraverso la Convenzione quadro. Sarà dato maggior spazio all'innovazione attraverso un nuovo catalogo dei servizi organizzato per funzioni. L'impianto ridurrà la burocrazia in quanto l'accreditamento non sarà più per ciascuna sede di servizio come è oggi per l'autorizzazione, ma per aggregazioni funzionali. Tra i punti di forza la valorizzazione del radicamento sul territorio attraverso un'ottica di inclusione sociale e di valorizzazione di quanto presente. Tra i requisiti dell'accreditamento sarà data importanza alla costruzione di rete di collaborazione e al coinvolgimento dei cittadini e della comunità. I prossimi passi saranno la costituzione di tavoli di lavoro che studieranno la definizione dei requisiti generali e specifici per ogni area. (gz)

Immagini e interviste a cura dell'Ufficio stampa della provincia di Trento

In allegato le slides di presentazione del "Sistema di qualità dei servizi socio-assistenziali"

Comunicato 335

ATTUALITÀ E CRONACA